Oggi e domani i vertici del club incontrano commissione e capigruppo in consiglio comunale.
L’opposizione incalza l’assessore D’Agostino sul canone non pagato.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
Da un lato le garanzie sul Palermo che «non può che giocare a Palermo», dall’altra le rassicurazioni ai consiglieri di opposizione che incalzano sul perché il Comune non abbia ancora riscosso un euro dall’utilizzo del “Barbera”.
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che sottolinea come il nodo non è solo il nuovo contratto di locazione di 341.150 euro ritenuto troppo alto dalla società rosanero ma anche il mancato pagamento di quello del torneo appena concluso.
Sul web è visibile l’accesa diatriba scoppiata nella seconda commissione: incalzato dalle domande dei consiglieri Fabrizio Ferrara (Forza Italia) e Giulia Argiroffi (Oso), l’assessore al Bilancio Roberto D’Agostino ha parlato anche della possibilità di intraprendere azioni legali in caso di mancata intesa sul canone relativo all’utilizzo dell’impianto nella scorsa stagione, scrive Giardina.
E da regolamento, il Palermo avrebbe dovuto pagare la cifra stabilita con il contratto del 2011 e cioè 315 mila euro, cifra rispetto a cui l’assessore D’Agostino ha fatto riferimento a pese straordinarie sostenute dalla società che vanno a compensare il canone.
Rispetto invece alla nuova convenzione il Palermo la ritiene eccessiva: in viale del Fante la perizia che ha portato ad indicare la tariffa annua di 341.150 euro non tiene conto del fatto che lo stadio, in sé, non ha un valore commerciale come un normale immobile, scrive Giardina che puntualizza poi come oggi e domani sono previsti nuovi incontri fra il Comune ed il club rosanero per far si che si arrivi a quell’accordo che possa dare seguito alle parole del Sindaco e cioè che il Palermo non può che giocare a Palermo.
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