La storia del Palermo è piena di occasioni sfuggite, di corde tirate fino allo spezzarsi. La storia del Palermo è ricca di giocatori in scadenza di contratto volati via anche per un pugno di riso. Giocatori in scadenza di cui qualche volta ci si è anche rammaricati. Questo spesso è stato il risultato di un braccio di ferro fra il patron e il giocatore e diverse volte quest’ultimo ha avuto la meglio.
Nell’era Zamparini giocatori persi anche gratuitamente ce ne sono stati diversi, ma il caso più eclatante rimane quello del capitano Corini in cui si intrecciano anche vicende personali legate al ruolo da protagonista all’interno della società. Mai avere e godere di troppo affetto. Altro caso eclatante quello di Nocerino, in scadenza e regalato al Milan l’ultimo giorno di mercato. Ma potremmo parlare anche di Simplicio o di Bresciano, le cui storie relative al prolungamento dei contratti all’epoca impegnarono svariati mesi. Nei tempi più recenti ricordiamo le vicende di Munoz e di Barreto, per quanto in quest’ultimo caso la volontà familiare fu determinante.
Ecco perché a pochi mesi dalla scadenza del contratto di Mato Jajalo è il caso di alzare le antenne. È in corso una trattativa per il rinnovo del contratto del centrocampista rosanero, e sarebbe importante arrivare ad un accordo prima possibile. Perché Jajalo per questo Palermo è indispensabile e potrà essere utile in caso di auspicata promozione. Jajalo è cresciuto tantissimo, è sotto gli occhi di tutti, sia perché il livello della cadetteria è inferiore rispetto alla Serie A sia perché ha avuto una sua personale maturazione sia perché probabilmente il livello del calcio in generale non si è alzato. Jajalo ha 30 anni ed è a Palermo da quattro stagioni. Se la volontà del calciatore è quella di restare, non è il caso di tergiversare anche perché non si sa se la nuova proprietà ha lo stesso vizio della precedente, il braccio di ferro.
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