Siamo appena entrati nel mese di Agosto e, come potevamo aspettarci, i risultati sono traumatici. La nostra isola si trova veramente in pericolo fra la chiusura totale delle attività o il continuo rialzo dei contagi se nessuno interviene in maniera netta.
La movida selvaggia che c’è stata in tutte le parti della Regione siciliana ha fatto sì che questa avesse il primato per quanto riguarda l’Rt, cioè l’indice che mostra quante persone possono essere contagiate, raggiungendo la bellezza del 1,62.
Coronavirus, i bollettini del 6 agosto: più di 400 casi in Italia. In Sicilia…
La situazione peggiore si trova nel catanese, dove diversi giovani tra cui anche 18enni, hanno contratto l’infezione. Il numero di infetti è di 16 nella zona etnea.
Ad oggi la Sicilia conta 30 nuovi contagiati di cui 13 migranti; molti sono i comuni siciliani che stanno prendendo delle misure cautelative: a Scicli, il primo cittadino, ha intensificato i controlli nei pub, supermercati e ristoranti; a Modica è stato sospeso un concerto rapper che avrebbe portato migliaia di ragazzini e ha inoltre imposto l’obbligo di mascherina anche fuori dai locali.
Covid-19: i contagi crescono e le misure restrittive si infittiscono
Questi sono dati che scoraggiano notevolmente, in quanto si sta vanificando il duro lavoro che cittadini, personale medico e forze armate hanno effettuato fino ad ora.
A proposito di ciò, il Report settimanale, pubblicato dall’Istituto Superiore della Sanità mostra come la Sicilia ha un indice Rt più alto battendo anche quello lombardo e Veneto.
Si spera in una presa di coscienza collettiva.
LEGGI ANCHE: «Boscaglia al Palermo? Sarebbe come avere un top manager in C»
Il Palermo punta tutto su Boscaglia
Via con le visite mediche, tocca ai quattro «stakanovisti»
SEGUICI SU FACEBOOK
SEGUICI SU INSTAGRAM
SEGUICI SU TWITTER
Altre News
“Dietro la Curva”: la storia di Giuseppe, tra tifo rosanero e resilienza nel nuovo docufilm di Dario Cangemi
ChatGpt arriva su WhatsApp: tutte le novità e come funziona
Processo Open Arms: Salvini assolto perché il fatto non sussiste