Mola mia, questo il motto dei tifosi bergamaschi.
Con non poca emozione dovuta alla tristezza e la delusione di un sogno infranto non si può non fare un sincero applauso all’avventura sportiva dell’Atalanta nell’Europa dei grandi.
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La coppa dalle grandi orecchie è un sogno praticamente irrealizzabile per una città come Bergamo, eppure eccoli lì ai quarti di finale contro il PSG di Neymar (che da solo guadagna come l’intera rosa della Dea) e di Mbappé, autentico carro armato con lo scatto da centometrista.
In vantaggio fino al 90′ l’Atalanta finisce i cambi, e complici l’infortunio di Remo Freuler, la poca lucidità mentale e le difficoltà fisiche causate della poca freschezza atletica si vede infilare due volte in due minuti dal PSG in zona Cesarini con Marquinhos e Choupo-Moting.
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L’Atalanta ha fatto quello che ha potuto, ha dato tutto e forse di più, meritandosi il rispetto delle grandi squadre europee che competono per vincere la coppa.
La sfortuna e il destino sportivo che favorisce i grandi si mettono a muro di fronte al percorso della Dea, che con coraggio ha messo in campo l’organizzazione difensiva e la proposizione giusta per provare a sfiorare la leggenda.
Complimenti Atalanta!
P.s. E se ci fosse stato Ilicic?
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