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Il Palermo torna al “Barbera” senza tifosi e con le mascherine

Primo allenamento casalingo per i rosa che devono fare i conti con le norme no- Covid e il disappunto del pubblico.
Matracia: “Abbiamo raccomandato ai nostri giocatori massima attenzione. Ne va della salute di tutti quanti noi”.
Alle 12 il Consiglio Federale dovrebbe ratificare l’esclusione di Picerno e Bitonto e dare il via libera alla composizione dei gironi.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.

La pioggia c’era anche un anno fa. Per il resto tutto è cambiato fra il primo allenamento in città dopo il ritiro del Palermo di Pergolizzi e quello di ieri di Boscaglia.
Questa l’apertura dell’articolo di Valerio Tripi che sottolinea come le norme anti Covid hanno impedito ad alcuni tifosi di assistere al primo allenamento stagionale creando più di un malumore e qualche attimo di tensione sedato dall’intervento della Digos.
Le parole del responsabile sanitario della squadra rosanero, spiegano il perchè bisogna evitare contatti diretti con gli atleti:
“Al momento la Federazione ci impone fino al 31 ottobre di proseguire con lo stesso protocollo che applichiamo dall’inizio della preparazione. E quindi andiamo avanti con i tamponi ogni quattro giorni e i test sierologici ogni quindici. Abbiamo pensato a tutto, mascherine, guanti, segnaletica adesiva sul pavimento per mantenere le distanze e tenere separati percorsi di ingresso e di uscita. Finora stiamo parlando di allenamenti, però mi chiedo come si potrà continuare così, nel caso in cui fosse necessario, per tutto il campionato… Abbiamo chiesto di uscire il meno possibile – dice Matracia – di fare attenzione, di non dimenticare la mascherina. Tutti fanno attenzione e sono responsabili”.

Oggi il Consiglio Federale che potrebbe sbloccare il varo del calendario e l’inizio del campionato che, sciopero permettendo, dovrebbe iniziare il 27 settembre. Ma l’Assocalciatori resta ferma sulle sue idee anche grazie al consenso di molti giocatori di Serie C. Calcagno: “Andremo fino in fondo, fermando, se occorrerà, il campionato. Per non diventare silenziosi complici di un sistema sportivo che fabbrica illusioni e che vorrebbe espellere oltre duecento calciatori veri”.

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