Il crac del Palermo: «Affonda le sue radici nella gestione Zamparini».
Questa l’apertura dell’articolo di Benedetto Giardina sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
Il collegio della Corte Federale d’Appello (Figc) ha reso note le motivazioni con cui tre settimane fa ha stabilito l’inibizione di Zamparini e di tutti gli amministratori della vecchia società. Unico estraneo ai fatti Rino Foschi che inizialmente era stato deferito dal Tribunale Federale ma l’11 settembre il suo deferimento è stato giudicato inammissibile.
La Corte Federale d’Appello attribuisce tutte le responsabilità a Zamparini ed agli amministratori dell’epoca:
“Hanno operato per molti anni violando i principi della corretta gestione, con costi nettamente superiori a ricavi, compensati di volta in volta, ove possibile, con plusvalenze sul diritto alle prestazioni dei calciatori o operazioni relative straordinarie senza azioni ed interventi
strutturali di riequilibrio della gestione ordinaria”.
Il riferimento ovviamente è all’operazione Mepal-Alyssa.
La Corte d’Appello sostiene inoltre, che “appaiono evidenti le principali responsabilità di Walter Tuttolomondo”, deferito infatti per 5 anni come Zamparini.
Per la Procura federale, Arkus Network ha causato «danni per circa 30-35 milioni di euro», ma il mancato incasso del credito Alyssa è dovuto al «venir meno della garanzia di Gasda», ovvero di Zamparini, scrive Giardina in conclusione di articolo.
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