Di Donato, allenatore del Trapani la cui avventura sulla panchina è finita ancor prima di cominciare, ha parlato in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com. Parole forti quelle del tecnico granata che punta il dito contro Pellino, che lo ha esonerato per poi richiamarlo quando la scenario era già disperato. Ecco le sue parole:
“Quando vai Trapani capisci che piazza meravigliosa ti attende e che squadra importante tu abbia tra le mani. Un dispiacere enorme non avere avuto la possibilità di lavorare e di allenarci. Mancavano troppe cose, dal rispetto delle normative anti-covid e tutto il resto. Siamo stati lasciati a noi stessi e le parole non si sono mai trasformate in fatti concreti”.
Di Donato punta poi il dito contro Pellino: “Poi Pellino ha deciso di esonerami per mettere al mio posto un suo uomo di fiducia, cioè Oberdan Biagioni. Successivamente mi ha richiamato, ma la situazione era precipitata in quel momento ne ho viste di tutte, non so se certe scelte o passi della società erano voluti oppure frutto di incompetenza. L’esempio più lampante a riguardo è che quando sono tornato non sarei potuto andare in panchina a Catanzaro, perché non mi avevano revocato il precedente esonero. In ogni caso io sarei tornato soltanto se la trattativa con il comitato di tifosi fosse andato in porto, io con Pellino non volevo più a che fare”.
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