Il calciomercato del Palermo, con l’arrivo di Almici dagli svincolati, può considerarsi definitivamente concluso almeno fino a gennaio prossimo.
L’estate appena trascorsa è stata sicuramente sui generis. La pandemia ha sconvolto tutti i ritmi precedentemente conosciuti e non ha permesso a tantissime società di operare come invece avrebbero voluto fare.
Il mercato rosanero è stato indubbiamente caratterizzato dall’attendismo. Attese lunghe ed estenuanti hanno caratterizzato ogni singola scelta perseguita dalla dirigenza palermitana: partendo dall’allenatore fino all’arrivo di Almici, quasi nessuna trattativa probabilmente è definibile come una trattativa-lampo.
Oltre ciò, il calciomercato del club siciliano è privo di quel colpo ad effetto che avrebbe potuto scaldare la piazza rinvigorendo una tifoseria che, fino a questo momento, non sembra soddisfatta dei risultati ottenuti sul campo. Ma si sa, nel calcio contano esclusivamente i risultati, e se nelle prossime cinque gare il Palermo dovesse ottenere altrettante vittorie, tutti sarebbero pronti a salire sul carro dei vincitori, per poi abbandonarlo nuovamente qualora le cose dovessero ancora una volta peggiorare.
A bocce ferme, però, ci sono alcune considerazioni che possono essere fatte sul calciomercato condotto dal duo Sagramola-Castagnini: la strategia seguita dal duo dirigenziale ex Brescia, infatti, è macchiato da una particolarissima caratteristica.
Prendendo in considerazione una formazione ideale del Palermo, non appena saranno tutti recuperati, e schierandola in campo col 4-3-3, viene fuori un particolarissimo dato che può far riflettere in merito alla tattica seguita dalla dirigenza rosanero.
Palermo (4-3-3): Pelagotti; Almici, Somma, Marconi, Crivello; Luperini, Palazzi, Odjer; Valente, Saraniti, Floriano.
Per ogni reparto (difesa, centrocampo e attacco), abbiamo provato a sommare le presenze in categorie superiori di ogni singolo giocatore in questa formazione. Il dato che ne è venuto fuori è parecchio caratteristico: per l’intero reparto difensivo raggiungiamo le 485 presenze tra A e B (contando le presenze di Somma in Liga e Segunda Division), a centrocampo le presenze in categorie superiori alla Serie C raggiungono quota 285, mentre in attacco non si va oltre le 23 presenze tra Serie A e B. Per i più maliziosi: Santana è stato escluso da questa formazione perché, con ogni probabilità, non può essere considerato un elemento titolare vista la sua età.
Questo dato sotto certi aspetti curioso è sicuramente indicativo del fatto che tra difesa e centrocampo la rosa è stata ben allestita con elementi di categoria superiore e che ben poco c’entrano con la Serie C, mentre in attacco si è deciso di puntare su elementi di categoria o giovani scommesse.
A questo punto sorge spontaneo l’interrogativo: tattica vincente o scelta azzardata? Fino a questo momento il campo fa pendere maggiormente l’asticella verso la seconda opzione, ma è giusto ribadire che siamo ancora ad inizio campionato, la squadra ha bisogno di tempo e nulla – nemmeno la mancanza di esperienza in categorie superiori – impedisce che dei giovani gioiellini come Lucca, Rauti o Silipo possano trovare la loro definitiva consacrazione già nel corso di questa stagione.
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