Niente maglia celebrativa né inaugurazione del museo per festeggiare il compleanno. Il Covid fa slittare tutto, rimane l’emissione del francobollo. Una storia di polvere e di altari.
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi su Repubblica ad incorniciare il 120° compleanno del Palermo, tra storia e presente.
C’era l’intenzione di celebrare quest’evento in grande stile: sin dalla mattina con il pienone allo stadio, la partita in campionato con la Viterbese, la maglia celebrativa bianca e blu in ricordo della prima uscita ufficiale e il conto alla rovescia che arresta la sua corsa per l’inaugurazione del Museo del Palermo e che avrebbe fatto proprio le prove in vista del grande derby con il Catania che ritorna dopo sette anni di assenza.
Oggi invece risuona tanta amarezza, ma non come quella che suggeriva la lettera di Giuseppe Airoldi a Giosuè Whitaker, in cui viene suggerito ufficialmente il cambio di colori dal rossoblu, al rosanero:
“Caro Giosuè, alcuni amici marinai mi hanno fatto notare che i colori del Vostro Palermo sono sfruttati parecchio. Il Genova ha i Vostri, i nostri. Ieri, Michele Pojero era del parere di mister Blak e di Norman di cambiare il rosso e il blu in rosa e nero. Michele dice che i colori sono quelli dell’amaro e del dolce. I Vostri risultati sono alterni come quelli dell’orologio svizzero. In avvenire, come raccontava Vincenzo Florio al circolo Sport di via Mariano Stabile, quando perdete potete bere sempre il suo amaro di colore nero, mentre il rosa potete assaporarlo nel suo liquore dolce. La mia salute non è più buona e i dolori sono tanti, perciò affrettatevi a battere le prossime squadre“.
Oggi non ci sarà nessuna squadra da battere: la partita con la Viterbese è stata rinviata. Si dovrà ancora attendere per vedere in campo la maglia celebrativa. E i tifosi, a loro volta, dovranno attendere per potere vedere e visitare il museo, che avrebbe dovuto aprire oggi al pubblico rosanero.
Si terrà soltanto l’emissione del francobollo celebrativo alle 9,30 alle poste di via Ausonia con il presidente Dario Mirri e l’autore del bozzetto Francesco De Grandi. I francobolli saranno annullati con un timbro postale speciale valido solamente oggi per dare maggiore valore al pezzo da collezione.
Oggi si sarebbero dovute celebrare le tante imprese rosanero nell’arco di ben 120 anni di storia: dalle finali di Coppa Italia a quelle partite che sempre rimarranno impresse nel cuore dei tifosi del Palermo. Anche le sconfitte e le rinascite, non ultima quella del 2019.
In questo anno turbolento, si è acceso anche il focolaio di coronavirus ad accendere ancora di più la tempesta dopo un inizio in burrasca. S’intravede però la luce. Mercoledì il Palermo potrebbe ritornare in campo dopo che 6 giocatori sono ritornati negativi.
L’importante è ricominciare: lo spirito del Palermo è sempre stato quello. Rialzarsi dopo ogni caduta. Lo hanno imparato Ignazio Maio Pagano, Valentino Colombo nel 1920, il conte Guido Airoldi nel 1928, Duilio Lanni nel 1941, Salvino Lagumina nel 1987 e Dario Mirri nel 2019.
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