L’ex presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, è intervenuto nell’edizione odierna di ”Zona Vostra” a Trm, dove ha parlato della situazione inerente al deferimento. Ecco le sue principali battute
”I capi d’incolpazione? Mi coinvolgono per le comunicazioni che ho dato alla Covisoc, i bilanci che ho trasmesso erano stati approvati dalla gestione precedente. Il problema,-continua l’ex presidente rosanero-, è sempre quello del credito di 40 milioni, stesso motivo per cui è stato chiesto il fallimento. Questo credito, secondo la Procura ordinaria e federale, continua ad essere non vero, sebbene il Tribunale abbia assolto il Palermo. Nella situazione in cui sono stato lo rifarei. Ho dato un aiuto alla città assumendomi una grossa responsabilità”.
Poi voglio chiedermi una cosa, che cosa vuol dire deferirmi? ”Non sono più presidente e tesserato del Palermo calcio. Se il credito viene saldato si dovrebbe chiudere tutto. Quindi se la nuova proprietà paga il credito, adesso di 20 milioni, dovrebbe chiudersi tutto positivamente”.
Poi Giammarva continua parlando del perché la procura sia andata avanti.
«Le carte sono le stesse, ma non lo dico io, lo dice l’atto di deferimento, e non sto dicendo che quella è carta straccia. Ma sono le stesse carte della Procura ordinaria. Quando finirà questa storia del deferimento? La giustizia sportiva è più veloce rispetto a quella ordinaria, ma non si può concludere giorno 10, perché ci sono ricorsi e memorie difensive».
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