Dario Mirri assicura che tutto finirà bene, il Palermo sarà promosso, si risolverà tutto, arriverà il famoso principe rosanero e bacerà la principessa. E noi ci auguriamo che sia così, alla fine. Perché per il momento quello che respiriamo è un enorme paradosso. Come se chi ha necessità di vendere, sommerso dai debiti, ha meno ansie di chi deve comprare.
L’immagine è quella di un principe in sella al suo cavallo, diretto verso Palermo ma che tuttavia incontra un percorso pieno di ostacoli. Deve scalare montagne di documenti, aggirare comunicati imprevisti e crowdfunding sgraditi sparsi qua e la.
Tutte cose che lo fanno rallentare e che possono convincerlo a desistere.
Sagramola adesso ha tutti i documenti e si conosce il debito. Se il principe non arriva presto evidentemente il cavallo sarà zoppo oppure si deve pensare che qualcuno vuole azzoppare il cavallo.
Ma perché si vorrebbe fermare un principe che porta in mano una valigetta di soldi per pagare ben 47 milioni di debiti? Per quale motivo? Ma soprattutto chi vuole fermare il principe?
Non certo Rino Foschi che nel comunicato del 14 febbraio annunciava “l’intervento di un nuovo importante investitore che sta completando la redazione del proprio progetto industriale per la società”. e che fino a lunedi dichiarava che se Mirri trova un acquirente lui è ben felice. E allora? Dov’è sto principe?
Alla fine il principe bacerà la principessa o il Palermo si trasformerà in rospo?
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