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In una recente dichiarazione, rilasciata alla Federlcalcio polacca, Radoslaw Murawski, centrocampista classe 1994 del Palermo aveva confessato il sogno di voler esordire in A con il Palermo.
Un obiettivo che, senza mezzi termini, il numero 35 rosanero ha ribadito durante l’intervista rilasciata al Corriere dello Sport:
“Siamo più forti dell’anno scorso – ha assicurato – faremo meglio grazie ad una squadra unita e alla bravura dell’allenatore, abbiamo rabbia dentro e non vedo avversari di livello superiore al nostro. Finor ci ha dato fastidi, il Benevento, una delle poche squadre senza gol. Inoltre, siamo arrabbiati, qualcuno pensarà che sono andato fuori di testa, che sono poco umile, ma solo noi sappiamo cosa succede nello spogliatoio e in camp, e più del Palermo non c’è nulla. Non parlo di punti perché vogliamo solo vincere, vincere, vincere. Questa volta, niente ostacoli, ma vogliamo solo gioire e festeggiare per la promozione.”
Una famiglia semplice la sua, suo padre lavora nell’edilizia, la mamma è parrucchiera, il fratellino tifa Palermo, la sorella invece è insegnante di ballo classico. Sposato con Klaudia, conosciuta tra un valzer e un tango nei pochi momenti di svago, Murawski non aveva messo in conto, nella passata stagione la possibilità di andare ai play off:
“In Polonia bisogna fissare le nozze con notevole anticipo. Non avevamo messo in preventivo gli spareggi. Ho dovuto rivedere tutto per telefono, sala, chiesa, dj, prete, invitati. Ci siamo sposati col magone di una serie A solo accarezzata e con un viaggio di nozze a spezzatino, tre giorni a Praga e, dopo il ritiro, due a Barcellona, ora è diverso. Di sicuro non programmo niente per scaramanzia. Saranno vacanze felici, con la A stampata sulla canottiera.”
Quest’anno la concorrenza a centrocampo è stata tanta, nessun cruccio per il giocatore polacco che rispetta le decisioni del Mister:
“Ognuno di noi vorrebbe giocare sempre, se qualcuno dichiara il contrario significa che è bugiardo. La concorrenza è il nostro segreto. Siamo in tanti ma dobbiamo rispettare le decisioni dell’allenatore perché è lui il capo. Tutti meritano e tutti siamo sul chi vive, l’unico in difficoltà è proprio Stellone che deve scegliere. Con luihai sempre una chance. Basta allenarsi bene e farsi trovare pronto.”
L’amore ritrovato dei tifosi non cancella le difficoltà che ancora attanagliano la società, ma per Murawski al momento sono più importanti le vicende del campo:
“Non ho mai pensato alle difficoltà della società, chi me lo fa fare? Di andare via, non mi passa per la testa, non guardo indietro e non è quello degli stipendi l’argomento del giorno. Neppure a casa con mia moglie, proprio non ci interessa. Piuttosto se diamo l’esempio società e città saranno al nostro fianco. Nella vita arrivano periodi tristi, noi siamo fortunati: la squadra in B è la migliore, il presidente Foschi è sempre con noi, cerca in ogni maniera di garantirci e quindi siamo contenti che si sia superato un primo, grande ostacolo.
Fra meno di una settimana saremo a Crotone e subito dopo, affrontereno in casa il Lecce. So che c’è gemellaggio fra le due tifoserie, da qui la certezza che il Barbera pieno ci aiuterà. Con il Brescia, meritavamo di vincere. Se battiamo Crotone e Lecce, non siamo ancora in A. Però sei punti in più sono importanti. Ad aprile avremo il trittico con Pescara, Verona e Benevento, ma i calcoli non mi piacciono. Io prevedo soltanto successi e non mi spaventa una promozione conquistata all’ultima giornata, anzi.
Il pareggio contro il Brescia ha lasciato dentro di me il sapore di una sconfitta da vendicare. Il calcio è strano e ha una morale: quando vinci, nessuno ti accusa di avere giocato male. Spero di arrivare in Nazionale, in A avrò una maggiore visibilità. Cionek mi dice di stare sereno ed io continuerò a lottare, come faccio sempre. E’ il mio stile, in campo, lascio il cuore. Si accorgeranno di me.”
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