Verrebbe da pensare a quel 9 Luglio 2006, a quella partita, a quei colori, e a quello stadio. Tutto quanto davvero suggestivo; ma è una voce, che questa sera, nella stesura di tale pezzo, ci fa pensare: “Siamo ancora vivi, siamo ancora vivi!” oh si, quel Fabio Caressa che emozionava e coinvolgeva un’intera nazione.
Oggi, gentili lettori, è proprio quel verso ‘poetico’ che ci fa riflettere; siamo ancora vivi? prima di rispondere, ci chiediamo: Ma il Palermo è mai davvero mai morto?. Forse la partita di Crotone può aver rappresentato un malato in agonia, ma la vittoria contro una diretta concorrente per la promozione, non senza qualche scoria ‘calabrese’, può aver rappresentato un vero e proprio toccasana per squadra, tifosi e società. Il Palermo sembrava morto quando la penalizzazione era ormai cosa fatta, o quando la pista che portava a Follieri era drasticamente caduta sul più bello; tuttavia, il Palermo, ha sempre avuto la forza di reagire e adesso, siamo a raccontarvi, passo dopo passo, sfida dopo sfida, non una resurrezione, ma uno ‘status’ precario, si, ma mai crollato definitivamente, grazie ad interventi provvidenziali. A proposito di sfide e di precarietà, Lunedì sera si va a Venezia e bisogna soltanto vincere, si perchè in caso contrario, si alimenterebbero nuovamente dubbi ed incertezze, che quantomeno il campo fino ad oggi, aveva sempre celato; ecco perchè parliamo di un periodo all’insegna della precarietà, perchè un sconfitta farebbe ritornare il solito scetticismo intorno a squadra, allenatore e società; i soliti teatrini insomma. La sfortuna del Palermo (o quanto meno tale si è rivelata a Crotone) è quella di incontrare un squadra assetata di punti, arrabbiata, proprio come lo erano i calabresi; inoltre, se la storia talvolta ha bisogno di essere ricordata, per migliorare il presente, questa volta, meglio non prenderla in considerazione, dal momento che il Palermo non vince a Venezia dal lontano 2003 ( 0-2) , salvo poi la gara trionfante ai playoff di un anno fa, che vide vittorioso il Palermo soltanto però nel computo delle due sfide (fini 1-1 in terra veneta). Da giornalista, da allenatore e da qualsiasi amante del calcio , riguardare la partita del Renzo Barbera, deve destare preoccupazione, perchè se Brignoli, non fosse stato in giornata di grazia, forse il palermo non avrebbe portato a casa il bottino pieno. Qualcosa da prendere positivamente c’è, come il cinismo della squadra, che ha sfruttato al meglio tutte le occasioni, o come un ritrovato Trajkovski che è sembrato il leader tecnico della squadra; per chiudere un Aleesami da applausi, perchè quella fascia sinistra sputava fuoco come non accadeva da anni. Insomma piccole cose, ma buone.
Non sarà una partita semplice, come nessuna del resto in serie B; bisognerà battagliare, sudare e sopratutto non sbagliare approccio alla partita, contro squadre che a lungo andare potrebbero parcheggiare l’autobus dinanzi alla propria porta. Serve vincere perchè questo Palermo non sarà mai morto, ma ha sofferto tanto, e morire quando stai per recuperare la salute, fa ancora più male.
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