“Carte false per scendere in campo”.
Questo il titolo dell’articolo di Riccardo Lo Verso che ricostruisce i capi d’accusa della Procura di Palermo che contesta i bilanci della società rosanero dal 2015 al 2017, quando la società di Zamparini riuscì ad ottenere l’iscrizione a due campionati di serie A ed uno di serie B.
Il Palermo cioè avrebbe comunicato, anno dopo anno, una situazione economica stabile ma poco rispondente al vero. Il Gip Nicastro ha così dato il via libera al giudizio immediato, saltando l’udienza del Giudice per le indagini preliminari.
E, come vi abbiamo riportato in altro articolo, Zamparini sarà processato a partire dal 2 luglio. Il processo ruoterà intorno alle cifre dell’affare Mepal e della Alyssa, la società lussemburghese riconducibile allo stesso Zamparini, che risponderà in Tribunale di false comunicazioni alla Covisoc e di falsi nei bilanci 2014, 2015 e 2016.
“Le false comunicazioni, scrive Lo Verso, sarebbero proseguite anche nel febbraio 2018 quando Zamparini, in concorso con l’allora presidente Giovanni Giammarva (per lui si procede separatamente) avrebbero fatto sapere alla Covisoc che c’era un falso credito di 40 milioni. Il tutto per nascondere la perdita di capitale societario”.
Rispetto invece alle altre accuse, riciclaggio, autoriciclaggio e appropriazione indebita ci vorrà ancora del tempo prima che i PM concludano le indagini e decidano se chiedere il processo o l’archiviazione.
Ma la domanda che tutti i tifosi rosanero si fanno è soltanto una. Cosa rischia il Palermo?
“Formalmente nulla, scrive Lo Verso, poiché Zamparini ha ceduto la società nei mesi scorsi a Daniela De Angeli, a cui spetta l’onere, d’intesa con il presidente Rino Foschi, di traghettare la società verso un futuro che resta incerto”.
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