Palermo e Lucca – La sue esplosione è solo merito di… Lorenzo Lucca?
Con la tripletta messa a segno alla vigilia di Pasqua contro la Casertana, Lorenzo Lucca, probabilmente, ha raggiunto il punto più alto da quando veste la maglia rosanero, anche se i tifosi del Palermo sperano che possa raggiungerne uno ancor più alto nei play off che magari potrebbe regalare…
E dire che fino a qualche tempo fa quasi tutti, compreso chi scrive, inutile negarlo, pensavano, allora a ragione, che il giovane attaccante del Palermo, complici ovviamente le sue prestazioni del tempo, il campo lo avrebbe visto davvero poco. Del resto Andrea Saraniti tutto sommato il suo lo stava facendo.
Ed invece tra i tanti, troppi errori commessi in questa disgraziatissima stagione, alla dirigenza rosanero va riconosciuto il merito di aver indovinato a puntare sul giovane talento quando nessuno o quasi lo avrebbe fatto.
I meriti della crescita
Da qualche tempo abbiamo iniziato a chiederci di chi i meriti di questa crescita esponenziale del giocatore. Solo suoi o anche di altri? Ovviamente Lorenzo Lucca ci ha messo tanto, tantissimo del suo ma ci siamo fatti una idea ben precisa su chi possa essere stato determinante, fermo restando che anche Boscaglia prima e Filippi adesso qualcosina di proprio l’abbiano messa.
Ma il principale artefice, colui il quale potrebbe aver in qualche modo cambiato la storia dell’attaccante nato a Moncalieri il 10 settembre del 2000, riteniamo sia stato Antonio Imborgia, palermitano purosangue che di Lucca è il procuratore, con la sua Sport Agency Futura, ma anche una sorta di secondo padre.
C’è stato un momento preciso della stagione in cui l’intervento di Imborgia è stato certamente determinante, ovvero dopo la gara di inizio dicembre contro la Viterbese che aveva visto Lucca protagonista sul campo, ma anche per un insulto rivolto a chi fino ad allora lo aveva criticato a ragione visto le sue scadenti prestazioni.
Il momento topico
Quello è stato il momento in cui Imborgia ha dovuto far valere in tutto e per tutto il suo ruolo. Un momento delicato più da fine psicologo che da agente, amico, secondo padre. Lucca aveva sbagliato e non poco, e certi suoi atteggiamenti in campo con compagni e avversari avrebbero potuto finire per nuocergli.
Toccava intervenire a costo di essere duri per far capire a questo ragazzo di appena vent’anni come si sta in campo e soprattutto come ci si comporta con tutto l’ambiente calcio, critici compresi.
Del resto Lucca fino a quel momento non aveva dimostrato nulla ed uno come Imborgia che di attaccanti veri se ne intende, da lui ad esempio è passato un certo Gabriel Omar Batistuta, lo sapeva bene.
E se da, diciamo, gennaio in poi Lucca è diventato un bomber implacabile, pur con errori a volte grossolani, ma ci sta assolutamente data anche l’età, ci sentiamo di ascrivere anche a Imborgia questo enorme salto di qualità.
La crescita
Se oggi Lorenzo Lucca fa gol ma soprattutto non litiga quasi più con arbitro, avversari e compagni non può essere casuale. Oggi Lorenzo Lucca è un giocatore più maturo ma soprattutto migliorato da un punto di vista mentale tanto da essere diventato utile per la squadra non solo in termini realizzativi ma anche nello svolgimento della manovra.
All’inizio aveva enormi difficoltà a tener palla e a far salire la squadra, oggi non solo lo fa molto ma molto meglio ma lo si trova anche in fase difensiva per dare una mano sulle palle alte.
Insomma è presto per parlare di un possibile fenomeno ma di sicuro tra Brescia e Torino oggi c’è qualcuno che si sta mangiando le mani per essersi fatto scappare un giocatore che se continuerà a dimostrare questa voglia di crescere, forse, tra qualche anno potrà diventare uno degli attaccanti italiani più forti.
Vittoria importante, la classifica sorride anche se…
Però Lucca dovrà continuare così senza montarsi la testa cosa che siamo certi Imborgia non gli permetterà, sempre che il buon Lorenzo deciderà di seguirlo in tutto e per tutto come ci sembra stia facendo per adesso. Ha ancora grossi limiti tecnici ma siamo certi che farà di tutto per migliorarli. Di testa invece è implacabile e se anche con i piedi dovesse diventarlo allora sì che potremmo parlare dell’ennesimo ottimo attaccante che si è esibito sotto il Monte Pellegrino.
A differenza di quanto accaduto negli ultimi anni per fortuna oggi possiamo quindi affermare senza tema di smentita che finalmente c’è un procuratore palermitano che vuole il bene della squadra della sua città, ovviamente facendo sempre gli interessi del suo assistito cosa più che legittima. Ma per fortuna una cosa non esclude l’altra.
P.S. C’è un sottilissimo filo che lega Antonio Imborgia a Dario Mirri dagli anni ‘80. Imborgia era già un giovane calciatore quando un giovanissimo Mirri andava in una prestigiosa scuola cittadina dove proprio i genitori di Imborgia si occupavano della gestione del bar. Chissà che già allora Mirri non sperasse un giorno di diventare presidente del Palermo e Imborgia di intraprendere la sua brillante carriera di dirigente sportivo prima e di procuratore dopo.
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