In un comunicato stampa, SIGI tende a far chiarezza su tutto quanto avvenuto in questi mesi, con la spinosa questione Tacopina, la situazione debitoria e il futuro del Catania.
Ecco i dettagli:
“Oggi più che mai SIGI ha bisogno di fatti. E di fatti è il caso di parlare.
Il 23 luglio 2020, il Calcio Catania 1946 è stato salvato dal fallimento. Gli imprenditori e i professionisti catanesi che hanno creduto in questa iniziativa hanno messo il cuore, prima dell’investimento. Chi dovesse sostenere il contrario è in evidente mala fede.
I 50 milioni di euro di debiti, indicati dalla precedente gestione alla procedura fallimentare, sono divenuti 65 milioni dopo appena qualche giorno di controlli e la differenza non è poca. Questi sono fatti a cui si aggiunge l’immissione dei soci SIGI nel Calcio Catania di oltre 6 milioni di euro.
Il COVID 19 e la chiusura degli stadi, per l’intero campionato, la chiusura di Torre del Grifo, l’allontanamento di sponsor e la drastica riduzione della pubblicità e del merchandising sono fatti imprevedibili e inaspettati a luglio 2020.
Eppure, nonostante tutto, nessuno stipendio è stato pagato in ritardo e nessun adempimento gestionale è stato omesso. In una situazione normale tutto questo non costituirebbe un vanto, in questa situazione eccezionale, anche cose normali come queste assumono una connotazione speciale.
Poi è arrivato Joe Tacopina e con lui la giusta speranza di rilanciare il Calcio Catania.
SIGI ha subito manifestato la disponibilità “a cedere il passo” confidando in un glorioso futuro dei colori rossazzurri. Il preliminare firmato a gennaio, ed è un fatto anche questo, costituiva l’inizio di una nuova avventura; le parti hanno assunto obblighi reciproci, nel contesto di una situazione contabile ereditata, come detto, drammatica.
I tempi di risposta dai creditori istituzionali sono andati ben oltre ogni ragionevole e pessimistica previsione; nessuno dei contraenti può essere dichiarato responsabile di tali ritardi.
Oggi SIGI ha posto un ordine contabile interno e una riduzione dell’esposizione debitoria senza precedenti, per i tempi a disposizione; nonostante questo, ancora alcune risposte non sono giunte.
Ai fatti va aggiunto che anche l’entourage di Joe Tacopina si è stancato dei tempi di attesa istituzionali, non dipendenti da SIGI.
Oggi SIGI attende una nuova proposta da Tacopina, ma i tempi sono minimi.
Non possiamo perdere più tempo.
SIGI concluderà la stagione e pianificherà la prossima con serietà, con senso di responsabilità e con investimenti che renderanno giustizia all’impegno da tutti profuso, con Tacopina o con altri importanti finanziatori, poco importa.
Catania, tutta la SIGI e i catanesi non mollano. Il Calcio Catania 1946, matricola 11700, non fallirà; dispiace per coloro che auspicano il contrario.
Il pensiero di un “nuovo” Catania è assolutamente abominevole, non è minimamente ipotizzabile.
In conclusione di questa nota, il fatto più importante.
Il Catania ha concluso la stagione al quinto posto sul campo, ha costruito un gioco di tutto rispetto e se la giocherà fino alla fine nonostante le molteplici ingiustizie subite; tuttavia, i provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, come le partite dell’ultima giornata di campionato, non bisogna commentarli. I ragazzi che scenderanno in campo sono lo specchio del Calcio Catania; lotteranno fino alla fine, contro tutto e contro tutti, perché crederci è più che doveroso. Il Catania è una cosa seria e noi ne siamo ben consapevoli“.
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