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Palermo-Campobasso 3-1: vittoria agrodolce, ancora troppa sofferenza

Si chiedeva una risposta importante e questa è arrivata. Forse una delle partite più belle giocate dai rosanero (non che ci volesse tanto a superare per rendimento le prestazioni precedenti), sempre mettendo in evidenza, tuttavia, le solite pecche difensive e sopratutto i soliti cali di concentrazione. Il Palermo, comunque, ha risposto sul campo alle critiche, pur essendo consapevole (si spera), che una sola vittoria non può essere sufficiente per sorridere, nè tantomeno per dimenticare un unizio zoppicante in campionato. Eppure, da qualche parte bisognava ricominciare. Che inizi da oggi il nuovo campionato del Palermo?

Silipo e Floriano, la sorpresa più bella

Fin dall’inizio era evidente una pressione diversa, un gioco di qualità, sopratutto grazie alla meravigliosa empatia tra Floriano e Silipo (quest’oggi finalmente insieme dal 1′). Proprio l’ex Roma, ha siglato il primo gol dopo appena 4 minuti di gioco, su sponda eccellente di Soleri (anche lui oggi titolare al posto di Brunori). 40 secondi dopo, il raddoppio di Valente che sfodera il tiraggiro alla Insigne. Un inizio convincente, da favola, pure inaspettato viste le precedenti prestazioni. Sul finire del primo tempo un paio di sbavature potevano costare caro ai padroni di casa; fortuna che Rossetti, a tu per tu con Pelagotti, ha messo fuori e ha graziato i siciliani. Al 42′, poi, l’espulsione di Giunta (doppia ammonizione), che ha lasciato in 10 il Campobasso.

Pelagotti, classico intervento “goffo”

Per il Palermo si è messo tutto in discesa, ma è il destino di questo club e di questi tifosi, che forse pretende che la serenità non debba esistere. E allora ecco la rete di Rossetti al 53′, improvvisa, con un destro che ha bucato le mani di Pelagotti (non troppo preciso come spesso capita). Qualche minuto più tardi, al 58′, viene ristabilità la parità numerica in mezzo al campo con l’espulsione di Odjer dopo un entrata killer sull’avversario. Grave ingenuità quella del centrocampista rosanero, che ha tolto certezze e consapevolezza. E’ da questo momento in poi, che gli ospiti hanno preso campo e messo paura ad un Palermo che è ritornato troppo basso e molto rinuciatario in fase offensiva. Al 71′ l’occasione che poteva cambiare la partita: su una situazione di contropiede di 3 contro uno, Dall’Oglio sbaglia clamorosamente il passaggio e regala il pallone agli avversari; Soleri e Silipo si erano involati verso lo specchio di porta.

I 2′ minuti che hanno deciso il match

Filippi fa entrare De Rose al posto di Floriano (Stava per uscire Silipo ma i fischi del pubblico hanno forse fatto cambiare idea al tecnico di Partinico). Un cambio di sacrificio per mettere legna in mezzo al campo e portare a casa il risultato. Tra il 78′ e l’80’ si è decisa la partita. Lancini atterra in area di rigore Tenkorang e l’arbitro assegna il tiro dal dischetto: Bontà tira e spiazza Pelagotti ma la sfera si stampa sulla traversa. 2′ minuti dopo Brunori a tu per tu con il portiere avversario fa 3-1 e chiude il match. Una partita pazza, dominata prima e messa a repentaglio poi, dopo l’espulsione di Odjer. Ma non è stato solo il cartellino rosso il problema: i rosanero sono calati infatti visibilmente anche dal punto di vista fisico.

Non c’è da sorridere, ma da lavorare

Non c’è da sorridere, c’è da lavorare. Oggi è la classica vittoria che porta il tifoso rosanero a metà tra la gioia e il menefreghismo, tra la positività e il nervosismo per i soliti problemi evidenziati. Tra le note positive ci sono Floriano e Silipo che hanno portato qualità in campo (una classe fuori categoria) e l’ormai quasi certezza Buttaro. Anche oggi il ragazzo scuola Roma ha dimostrato di essere all’altezza. La classifica è unitile guardarla, serve continuità. la testa deve essere già alla Juve Stabia e a come prendere i 3 punti. Il Palermo l’ha vinta, ma anche oggi poteva benissimo pareggiarla, per le solite defezioni mostrate (inutile poi dire se il rigore ci fosse o meno). I rosa hanno abbassato l’intensità già al 60′, e questo non può succedere. Adesso guardare avanti, con 3 punticini in più.