Il Teramo è sotto l’occhio del ciclone, come riportato da La Casa di C. I fratelli Davide e Mario Ciaccia, facenti parte del Consiglio d’amministrazione della società, sono finiti al centro di un’indagine. I due sono fondatori di un’azienda del settore edile, che ha acquistato le quote di maggioranza del Teramo. Le accuse mosse a loro favore sarebbero di “associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato”.
I due fratelli, secondo le indagini della Polizia, avrebbero usufruito in maniera impropria di bonus concessi dallo Stato. I soldi sarebbero serviti ad acquisire il 60% delle quote del Teramo, più altri beni immobili, che porterebbero ad ulteriori ipotesi di reato.
Le intercettazioni dei fratelli Ciaccia
Le informazioni raccolte dalla Polizia sono emerse tramite delle intercettazioni, tra queste alcune inerenti proprio all’acquisto di più società. “Voglio fare 3, 4 squadre, voglio prendere il Cesena, voglio fare il coso… le squadre come un albergo, capito? Però sarebbe un’operazione a zero (…), costa 1,5 milioni la squadra… ha 1,5 milioni di debiti, quindi paghi zero”. Il mondo del calcio, dunque, veniva visto come un business immobiliare da poter sfruttare. Tra le intercettazioni, riferimenti anche al Teramo, con il progetto di poter diventare come Lolito: “Abbiamo comprato il Teramo! Cioè, Lotito può avere tre squadre e noi non le potemo avere”
I fratelli Ciaccia, dunque, sono stati condannati a 5 anni di carcere e al sequestro preventivo dei beni.
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